-
VIRGINIALOPEZ_IGIARDINIDELBEATO_2012
Virginialopez_igiardinidelbeato_2012
I giardini del Beato (2012) è un lavoro work in progress. Altri giardini arriveranno. Il punto di partenza per questa serie di opere è la natura (giardini) rappresentata in alcuni degli affreschi del Beato Angelico per il Convento di San Marco di Firenze, (Didi-Huberman , Figure del dissimile). Sono state anche ispiratrici le opere e lo studio della luce ed il dettaglio della pittura fiamminga del s. XV. Il mio lavoro si sviluppa tra la solidità tecnica della tradizionale tempera all’uovo (tecnica usata nel dipinto) e la fragilità della cera ( piante in ceroplastica che riprendono motivi vegetali raffigurati nel dipinto).
L’uso intenzionato della tempera all’uovo è nato dal desiderio di esprimere l’idea di durabilità, contrario al termine caducità. Tecnica associata ad un tempo in cui le opere d’arte erano innanzi tutto contenitori di verità immutabili, trascendenti , immagini simboliche e rituali. Il particolare diventava simbolo di una realtà suprema, la luce che illuminava ogni singola piccola pianta era luce divina.en.The starting point for this series of works was the enclosed gardends represented in some of the frescoes by Fra Angelico for the Convent of San Marco in Florence (Didi-Huberman, Unlike Figures). Were also inspiring works the study of light and detail in Flemish paintings from the XV century. My work explores the solidity of the traditional egg tempera technique (technique used in the paintings) and the fragility of wax (wax plants models -motifs depicted in the paintings). Egg tempera is used from the desire to express the idea of durability, contrary to term mortality and decay. A technique associated with a time in which the works of art were containers of immutable truths, transcendent, symbolic imagery and rituals. The particular became a symbol of ultimate reality, the light illuminating every single small plant was divine light.